Lo scrittore giornalista Giuliano Musi racconta la giornata vissuta, il 24 giugno scorso, con gli amici di padre Berardo, nella sua terra di origine, Pavullo nel Frignano.
Ringraziamo Giuliano per la sensibilità con cui ha colto e ricreato con le sue parole l’atmosfera di quel giorno.
La Fondazione Mariele Ventre è grata anche a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento dando la dimostrazione che il ricordo di padre Berardo è molto vivo ed affettuoso.
Un ringraziamento particolare va al colonnello Franco Di Santo che ha tenuto l’applaudita conferenza su Raimondo Montecuccoli, sostituendo all’ultimo momento il prof. Franco Cardini, impossibilitato ad intervenire per sopraggiunti motivi di salute.
Non è frequente vivere una domenica in cui ti senti sempre concentrato su luoghi e personaggi storici che non hai avuto l’occasione di conoscere a fondo. Personaggi di cui hai solo una “infarinatura” costruita su ricordi verbali e la lettura di libri scritti da chi stai scoprendo, minuto dopo minuto.
Grazie all’invito di Maria Antonietta Ventre questo “colpo fortunato” l’ho vissuto con la trasferta a Montecuccolo, voluta, organizzata e portata a compimento nel migliore dei modi dalla Fondazione Ventre. Una giornata dedicata al ricordo di Padre Berardo Rossi. Non è stato solo un piacevole ritorno nel paese dove Padre Berardo ha aperto gli occhi, è cresciuto e che non ha mai dimenticato, tanto che vi si rifugiava annualmente durante le ferie. Luoghi in cui il suo ricordo è ancora vivissimo, a dimostrazione della qualità del personaggio e del suo indiscusso spessore di studioso e intellettuale. Più che un ricordo è meglio parlare di una presenza che annulla la sua scomparsa perché ad ogni angolo si trova uno spunto, un particolare, una persona che lo rende presente e comunicativo.
L’oratorio di Masana di Sopra in cui Padre Secondo Ballati (frate francescano) ha celebrato la Messa domenicale, ha fatto subito rivivere ai presenti le tante occasioni in cui proprio Padre Berardo era all’altare. I ricordi sono usciti a valanga dalla mente, non solo sollecitati dal fatto che il celebrante è cugino di Padre Berardo, ma anche per la semplicità e la familiarità dell’evento, svoltosi in perfetto stile francescano. E ancora più berardiano è stato il graditissimo rinfresco offerto a sorpresa dalle famiglie proprietarie dell’immobile in cui è incastonato l’oratorio, che hanno ribadito la bonomia e l’ospitalità degli emiliani. Tutta la trasferta del numeroso gruppo di amici di Padre Berardo è stata allietata dai Vecchioni di Mariele. A più riprese si sono esibiti con la stessa concentrazione e bravura con cui da bambini allietavano i pomeriggi di Mariele e di Padre Berardo, durante le lunghe prove all’Antoniano. Molti di loro ci tenevano a ricordare che proprio Padre Berardo aveva affibbiato ad ognuno un soprannome indovinatissimo, cosa che li rendeva orgogliosi di tanta attenzione.
Dall’oratorio sul cucuzzolo di Masana di Sopra si è scesi alla parrocchia di Montorso che ospita pregevoli affreschi e quadri all’interno di un complesso molto bello, che i recenti restauri hanno ancor più evidenziato. La struttura classica privilegia l’altare centrale (progettato dall’architetto Giuseppe Corazza, grande amico di padre Berardo) su cui si affiancano due balconate, terminali delle piccole navate laterali che partono da un capiente coro in cui è ospitato un organo pluricentenario. In ogni altare laterale sono sistemate reliquie, anche singolari, come un Bambino Gesù elegantissimo e quadri di scuola emiliana e veneta.
Al sostanzioso nutrimento culturale ha fatto seguito un altrettanto sostanzioso spazio alimentare, nella zona prospiciente la chiesa, su tavoli all’aperto da cui si godeva un rasserenante panorama bucolico che sarebbe stato apprezzato da Padre Berardo e da Mariele.
Primi piatti gustosi, tigelle con ripieni di ogni tipo, dai tradizionali salumi e formaggi alle deliziose marmellate fatte in casa, hanno riempito stomaco e cuore degli ospiti allietati anche dai Vecchioni, che alternavano classici dello Zecchino d’Oro ad assaggi di crostate, caffè e liquori. Per nutrire appieno la mente è indispensabile il supporto fisico, una massima che il gruppo degli amici parrocchiani, che ha curato in loco l’evento, ha concretizzato con grandissima passione ed eccellenti risultati.
La parte finale della giornata è stata vissuta a Montecuccolo, splendido borgo medioevale che domina Pavullo, su cui svetta la fortezza voluta e più volte arricchita dalla famiglia Montecuccoli. Padre Berardo conosceva ogni particolare del borgo e della famiglia ed ha scritto un volume interamente dedicato a Raimondo Montecuccoli, uno dei più grandi generali e strateghi della storia, tanto che anche oggi fa testo nelle scuole di guerra dei vari eserciti.
La relazione, fatta dal colonnello Franco Di Santo alla platea attenta che gremiva la chiesa, ha regalato una visione a 360 gradi del personaggio ed ha evidenziato ancora la profondità della ricerca fatta da Padre Berardo, che ha saputo immortalare un “genio” degli eserciti come Montecuccoli, le cui intuizioni sono considerate attualissime.
Miglior ricordo di Raimondo e di Padre Berardo non si poteva ottenere e di sicuro anche il prossimo anno la Fondazione Ventre, capeggiata dalla presidentessa Maria Antonietta, supportata da Cecilia e Donatella, ripeterà il successo.
Giuliano Musi
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