Fondazione Mariele Ventre

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Tutto nacque così...

In occasione del 39° Zecchino d’Oro, Madre Nazarena Di Paolo scrisse questa lettera a Padre Berardo Rossi:

“Se il Signore ha promesso ricompensa a chiunque darà un sorso d’acqua in suo nome, quanta pioggia di grazie scenderà sull’Antoniano per il bene che mina nei solchi umani in ogni parte della terra. E sarà pioggia senza misura nell’infinita misura di Dio. Sento già i bambini dell’Hogar “Maria Inmaculada” in Santa Cruz de la Sierra cantare di gioia nel sapersi pensati ed amati da qualcuno, dagli Italiani che loro amano tanto. Molti di loro non conoscono il volto di una madre o di un padre, ma ne stanno scoprendo molti sulla loro strada segnata dal dolore. Tra questi volti da oggi in poi ci sarà anche Lei, Padre Berardo, tutti i Padri Francescani dell’Antoniano, tutti i Suoi collaboratori, le Sue collaboratrici che stimo molto e quanti sapranno fare un gesto di solidarietà. Questo è il modo più bello di cantare le lodi a Dio ed intessere quelle di Mariele, donna di gioia e di speranza che ha “cantato la vita” e sonorizzato i gesti umani per contrassegnarli di valori che non passano. Così Mariele rivivrà in Bolivia, in quell’angolo di terra dove spunterà il “Fiore della Solidarietà”, e sarà gioia grande in quella casa che, protetta dalla Vergine Maria, ci piace porti il nome del sorriso di Mariele: “Casa de la sonrisa di Mariele”. Sarà lei, Mariele, ne sono certa, questa grande donna del sorriso, a farsi strada nel cuore dei bambini abbandonati, a farsi loro compagna di viaggio per le strade del mondo che non conoscono, loro che ignorano perfino il lembo di terra che li accolse in vita ed il giorno di luce che fu vita per loro. Grazie all’Antoniano e a quanti concorrono alla sottoscrizione per essersi resi strumento di Provvidenza per i bambini dell’Hogar e per molti altri. Grazie a quanti curano la seminagione del bene. La mia preghiera, la nostra preghiera per l’Antoniano sarà quotidiana, perché non venga mai meno lo slancio del bene e la qualità del volo”.

Fu così costruita con i fondi del “Fiore della Solidarietà” dello “Zecchino d’Oro” di Bologna la “Casa del Sorriso di Mariele”, inaugurata il 18 ottobre 1997 in ricordo di Mariele Ventre che è stata la fondatrice e a lungo direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano.

La Casa del Sorriso di Mariele

La Casa del Sorriso si estende su un ampio terreno situato nella zona di urbanizzazione Cotoca, ad appena mezz'ora di macchina dal centro di Santa Cruz de la Sierra presenta una struttura rettangolare il cui centro è costituito da una chiesa a forma di croce, dipinta di azzurro ed è recintata non da mura, ma da reti, per cui il luogo è protetto ma allo stesso tempo aperto sulla campagna circostante. Nella parte posteriore al fabbricato c'è una zona dedicata al gioco oltre la quale si estende anche un terreno dove vengono allevati alcuni animali (maiali, mucche, galline…).

Inizialmente la Casa del Sorriso ospitava 90 bambine, attualmente circa 140 dai 3 ai 18 anni, tutte orfane o abbandonate dai genitori.

La struttura è gestita dalle Suore Missionarie della Dottrina Cristiana - Suor Diomira Doria, Suor Nilda Mamani, Suor Teodora Colque e Suor Betty Sosa – che quotidianamente si dedicano con amore alla formazione morale, civile e religiosa delle bambine, insegnando loro anche a cucinare, a cucire, a ricamare… Infatti la vendita degli oggetti artigianali da loro realizzati (borse, trapunte, corredi…) costituisce una risorsa per il loro sostentamento.

Una giornata alla "Casa de la Sonrisa de Mariele"

Suor Diomira Doria, in una lettera del 1998, ci racconta una giornata tipo delle piccole ospiti della "Casa del Sorriso":

"La situazione dei bambini a Santa Cruz de la Sierra è molto difficile. La zona in cui è situata la città è ricca di risorse, ma anche molto sfruttata. In Bolivia purtroppo i grandi non restano nel Paese, ma emigrano all'estero. La povertà cresce sempre più e aumenta, di conseguenza, il numero dei bambini che, nati già in situazioni di assoluto degrado, vengono poi abbandonati. I genitori non si preoccupano nemmeno della denuncia della nascita all'anagrafe, nonostante una nuova legge abbia deciso di rendere gratuita la registrazione dei bambini entro il primo anno di vita. Così assistiamo a un paradosso. Da una parte, i bambini ci vengono affidati dai servizi sociali con un atto ufficiale, dall'altra, il governo non riconosce l'esistenza di questi bambini, privi di qualsiasi certificato o documento. Siamo noi suore ad occuparci della loro registrazione.

La "Casa de la sonrisa de Mariele" ha attualmente 140 ospiti, seguite da quattro suore. La sveglia suona presto al mattino, alle 6.00 in punto. Le bambine vivono in camere con cinque letti. In ogni camera, una ragazzina più grande sovrintende alle attività delle più piccole e, quando necessario, le aiuta. Insieme, mettono in ordine la propria camera e fanno colazione. Alle 7.30 - con un autobus - le bambine delle elementari vanno a scuola. Le più grandi, nel frattempo, si dedicano ai lavori di casa e allo studio. A mezzogiorno, le piccole rientrano da scuola e si pranza tutti insieme. Alle 14.00, un secondo gruppo di ragazze - studentesse delle medie e delle superiori - va a scuola. Le piccole, intanto, fanno i compiti. Tre giorni alla settimana, le bambine studiano musica con l'aiuto di un insegnante. Tutti i pomeriggi, inoltre, un po' di tempo viene dedicato al gioco e alle attività sportive.

Quando le ragazze più grandi rientrano da scuola, si cena. Alle 19.30 si recita insieme il Rosario. Le piccole vanno a letto, le più grandi si dedicano al lavoro.

Diamo molta importanza alla manualità, fondamentale per la formazione completa delle nostre ragazze. I piccoli lavori sono anche una forma di autofinanziamento. Fino a quando eravamo ospiti del vecchio Hogar, lo Stato ci ha corrisposto quattro bolivianos al giorno, pari a poco più di mille lire, per ognuna delle bambine. Adesso non abbiamo più alcun finanziamento pubblico. Non mancano, invece, i piccoli e grandi problemi quotidiani. Le nostre bambine non vengono accettate nella scuola pubblica.

Dobbiamo, allora, rivolgerci ad una scuola privata e solo la generosità del direttore della scuola consente alle nostre piccole ospiti la frequenza delle lezioni…

Naturalmente, durante la settimana, dedichiamo uno spazio fondamentale alla catechesi. Tante sono le bambine ancora non battezzate o che non si sono ancora accostate al sacramento dell'Eucaristia. A diciotto anni, le ragazze più grandi devono lasciare la nostra Casa. Ma non possiamo smettere di occuparci di loro. Le aiutiamo a trovare una sistemazione, un lavoro. Qualcuna resta con noi, a lavorare al nostro fianco".

Attualmente il problema della scuola è stato risolto in quanto, grazie al finanziamento di molti italiani, all’Associazione Teresa Scalfati, alla collaborazione delle suore Missionarie della Dottrina Cristiana con le Autorità di Santa Cruz della Sierra in Bolivia e volontari presenti sul territorio, è stato costruito, all’interno della Casa del Sorriso, un edificio scolastico dal nome “Colegio Amigos de Italia”. Nel marzo del 2003, infatti, è stata inaugurata la scuola elementare e media.

Il villaggio Hardeman

Il Villaggio Hardeman si trova a 180 Km da Santa Cruz della Sierra, si inoltra nella foresta amazzonica della Bolivia orientale. La zona è prevalentemente deforestata per lasciar posto all'agricoltura.

L’attività principale della popolazione di Hardeman è infatti costituita dal lavoro giornaliero in estese proprietà. Il lavoro è retribuito in prevalenza con l’elargizione di materie prime alimentari, oppure con paghe molto basse.

La maggior parte degli abitanti vive in capanne fatte di tavole di legno, o di lamiera, in condizioni di povertà inimmaginabile. Mancano, infatti, i servizi igienico-sanitari e la corrente elettrica è distribuita solo in parte nel centro di Hardeman, lasciandone privi tutti gli altri villaggi vicini.

Le strade, solo a sterro e non lastricate o asfaltate, sono poco praticabili, infatti, nel periodo delle piogge, da novembre ad aprile, creano problemi di allagamenti, bloccando il movimento di persone e merci, Al tempo della siccità, da maggio ad ottobre, invece, si riempiono di colonne di fitta e densa polvere che ostacola seriamente la visibilità.

Il maggior centro abitato lungo la strada da Santa Cruz ad Hardeman è Montero, grosso borgo commerciale.

Le Missionarie della Dottrina Cristiana, che operano sia nel villaggio che nei dintorni – occupandosi tra l’altro delle piccole comunità disperse nella foresta - abitano in una piccola casa costruita nelle immediate vicinanze della chiesa, situata sulla piazza principale del paese. Due di esse sono italiane, Suor Anna Andreucci e Suor Maria Grazia Lepore e due sono boliviane, Suor Marta Chavarria e Suor Julia Montero.

A loro, dal 1986, sono stati affidati gli istituti d’istruzione elementare, media e superiore, e la scuola materna, che si trovano ad Hardeman – distretto di Minero, provincia di Santisteban, dipartimento di Santa Cruz – che attualmente ospitano più di mille alunni. Dal 1992, responsabile didattica e dell’amministrazione degli istituti è Suor Anna Andreucci.

È importante sottolineare che dal 2 giugno del 2001, l’istituto Medio è stato nominato “Italo-Boliviano”, per volontà e decisione delle autorità locali e delle famiglie degli studenti che hanno così voluto esprimere la loro gratitudine ai numerosi italiani che, attraverso le adozioni a distanza, aiutano bambini e ragazzi a crescere in modo migliore.

L’istituto, attualmente, è ubicato in aule di legno costruite senza pavimento e senza attrezzature didattiche, all’infuori di lavagna, gesso e banchi. Anche i servizi igienici sono scarsi e poco praticabili.

L'hogar Maria Inmaculada

Nel 1989, le suore Missionarie della Dottrina Cristiana, già impegnate a Santa Cruz in attività educativo-assistenziali e di promozione umana, toccate dalla tremenda situazione dei bambini orfani e abbandonati, decisero di organizzare un’hogar per poterne accogliere almeno un piccolo numero. Nel 1991 fu arrestato in Argentina il noto trafficante boliviano, Jorge Suarez, detto “Techo de Paja”, ed i suoi beni vennero confiscati dallo Stato e destinati ad opere sociali.

Le autorità di Santa Cruz, responsabili del Tribunale Tutelare dei Minori, d'accordo con le autorità nazionali, venute a conoscenza dell'avvio di un nuovo progetto di assistenza all'infanzia abbandonata, proposero alle Missionarie della Dottrina Cristiana di adibire ad hogar la casa confiscata al narcotrafficante. Apportate alcune modifiche, l'8 dicembre 1991 venne aperta l'Hogar "Maria Inmaculada" con, inizialmente, dodici bambine

Attualmente ospita bambine e ragazze di età compresa tra i 6 e i 18 anni - orfane o abbandonate dai genitori - che all’interno della struttura frequentano la scuola e svolgono attività di svago, manuali, di musica e di sport amorevolmente seguite e curate da Suor Albina De Bellis, Suor Alessandra Carosone e Suor Asteria Mitma.

L'hogar consta di una piccola villa ad un piano, larga e bassa, con ampie vetrate dotate di fitte retine che difendono la casa dagli insetti. Al suo interno vi sono una cucina ed un tinello con un bel pavimento rosso mattone, un soggiorno, una sala da pranzo e camere da letto. Anche alcuni ampi fabbricati, posti dietro al villino principale e originariamente utilizzati come locali di ricreazione varia, sono stati riadattati e trasformati in alloggi per le ragazze, con camerate a più letti, cucina, sala da pranzo, lavatoi e bagni. Dappertutto, però, anche nella villa principale, le pareti ed i soffitti risentono fortemente dell'umidità, infatti presentano crepe e larghe macchie. Il tetto avrebbe urgente bisogno di restauri e riparazioni, rimandati, però, a causa di irrisolte questioni di proprietà.

La giornata all’interno dell’hogar trascorre con molte attività ben organizzate, programmate oltre i normali orari d’impegno scolastico e relativi compiti. Tutte le ragazze vanno a scuola, nello stesso edificio che opera tre turni giornalieri: la mattina vanno le alunne delle elementari (Curso basico), nel pomeriggio quelle delle scuole medie (Curso intermedio) e alla sera quelle del liceo (Curso medio).

Tra le attività extrascolastiche preferite dalle ragazze vi sono quelle manuali (ricamo, taglio, cucito…) nelle quali dimostrano una notevole abilità, molteplici attività sportive ed il canto corale.

Hardeman

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