La famiglia di Mariele ha amato Valter fin da quando, bambino di cinque anni, nel 1967 cantò al 9° Zecchino d’Oro divenendo per tutti «Popoff».
Padre Berardo Rossi, uno dei fondatori dell’Antoniano di Bologna e suo grande amico, ha scritto di lui nel libro «Storia dello Zecchino d’Oro» definendolo il personaggio probabilmente più popolare e più noto dello Zecchino d’Oro. Ricorda che era un bambino piuttosto silenzioso, ma che quando parlava aveva sprazzi magici… Non aveva molta voglia di imparare la sua canzone. Aveva fatto amicizia con l’interprete della canzone «E ciunfete… nel pozzo!» e voleva che lo Zecchino d’Oro lo vincesse lui.
Ecco, questo era il bimbo «Popoff».
E questo, Valter è rimasto tutta la vita, spesa per gli altri con semplicità e generosità.
È preziosa la sua testimonianza in tutte le manifestazioni della Fondazione Mariele Ventre, del cui Consiglio Direttivo faceva parte.
Nel cuore di ognuno di noi abitano certezze buone, stille di vita capaci di farci battere il cuore e di regalarci l’appartenenza ad un tempo ben preciso, che rimarrà per sempre il nostro tempo.
Quando poi la vita ci travolge con le sue spesso assurde pretese, resistiamo strenuamente anche grazie a quelle esperienze e intuizioni che mai hanno perso il loro intrinseco valore. Riconsegnarsi alla purezza di un sogno e ad uno sguardo di bimbo, può salvare la nostra vita.
Oggi gli italiani affidano al cielo, un loro eterno bambino, il loro «cosacco» più splendente, dai capelli biondo grano e dal cuore forte e generoso, sempre proteso verso il Bene. Oggi Popoff ritorna dal suo Signore e torna ad essere Valter. Un uomo per bene, di fede, una roccia in cui ha trovato fondamento e sostegno una grande famiglia, marito meraviglioso di una donna «praticamente» gemella nel cuore e nella carne, un amico insostituibile a cui bastava uno sguardo per ricoprire gli altri di affetto sincero.
È davvero difficile lasciarti andare via, Valter… Noi continuiamo ad attenderti sui nostri palcoscenici condivisi, immersi in quella marea di bimbi che sempre ci hanno circondato o tra le persone che ti osservano incantate, perché ti hanno riconosciuto.
Te lo chiediamo con il cuore: continua ad insegnarci l’amore e ora che sei arrivato da Dio e da Mariele, parla loro di noi con l’indulgenza che ti è solita. Soprattutto, continuate a diffondere a piene mani quell’Armonia che ha fatto della vostra vita un capolavoro.
Vola alto, Valter, al di sopra di ogni dolore, là dove la Gioia è composta di Eterno.
Ciao, nostro amico e fratello
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